Genesi temporalesca nel pomeriggio del 23/06/19, quali le dinamiche? 


Nel pomeriggio del 23 giugno abbiamo avuto una dinamica temporalesca piuttosto particolare con fenomenologia molto localizzata. Nello specifico un flusso d'aria più fresca si è fatto strada sulla pianura tra il cividalese ed il monfalconese, qualche rovescio si è generato su alta pianura mentre sul goriziano l'impulso è stato più deciso. 

Inizialmente alcuni rovesci e deboli temporali si sono evoluti sui settori collinari tra il goriziano e le aree carsiche, in quel momento i flussi principali provenivano da nord/nordest mentre l'impulso instabile si faceva strada da est. 

Giungendo più nettamente sulla pianura l'impulso si è organizzato meglio su un unico fronte aumentando la propria intensità, l'energia disponibile in pianura era nettamente maggiore dei settori collinari. 

In arrivo su pianura/costa monfalconese, downburst pronunciato e netto, nubifragio in corso (foto relativa all'ultima immagine radar).
In arrivo su pianura/costa monfalconese, downburst pronunciato e netto, nubifragio in corso (foto relativa all'ultima immagine radar).
Avanzamento del fronte freddo su pianura e costa, impulso che avanza ed innalza rapidamente l'aria calda senza creare particolari strutture, moderato gust front.
Avanzamento del fronte freddo su pianura e costa, impulso che avanza ed innalza rapidamente l'aria calda senza creare particolari strutture, moderato gust front.

Impulso che raggiunge il suo massimo convettivo pochi chilometri dopo essersi inoltrato sulla pianura, da questo momento in poi diminuirà la sua potenza ma l'aria fredda in espansione genererà un fenomeno temporalesco più intenso e duraturo verso nord. Si può notare davanti al temporale principale un primo sbuffo convettivo. 

Imagine radar successiva in cui il temporale perde forza, evidente linea di convergenza circolare che va dal cividalese alla costa. 

Nei pressi di Palmanova rapido sviluppo convettivo, visivamente nel complesso l'impulso sembrava perdere intensità in quanto si era disperso sui settori pianeggianti. 

L'impulso freddo che ha preso forza in quanto ad espansione su pianura in qualche modo deve essere scalzato via dai flussi principali provenienti da nord/nordest, così la colonna d'aria calda viene innalzata rapidamente dal cuscinetto freddo generando un veloce temporale stazionario sul fronte del flusso più fresco inoltratosi precedentemente. Visivamente il fenomeno temporalesco appare molto più organizzato e con struttura più definita rispetto all'impulso generatosi poco prima sul monfalconese, convezione intensa e tentativi di rotazione della colonna d'aria. 

Flusso freddo che si muove da sud verso nord innalzando la colonna d'aria calda.
Flusso freddo che si muove da sud verso nord innalzando la colonna d'aria calda.

In questa foto scattata nei pressi di San Pier d'Isonzo osserviamo come il flusso d'aria ora si muove da sud verso nord, questa sarebbe l'eredità lasciata dal flusso d'aria fredda giunto da est che precedentemente si spostava est/ovest. Il cuscinetto freddo si mantiene ben posizionato e stabile vicino Palmanova, temporale autorigenerante che perdura per una quarantina di minuti. 

Ed ecco il picco massimo di questo temporale, inoltratosi troppo sulla pianura la direttiva del fenomeno temporalesco prende una più netta collocazione nord/sud prima di essere spazzato via dai flussi caldi principali. Sul retro del temporale si nota ancora una lieve curvatura ad effetto dei flussi freddi da est oramai esauriti. Durante la vita di questo temporale sono precipitati al suolo circa 60mm di pioggia, si sono avute moltissime fulminazioni e grandine di piccole dimensioni. 

Impulso freddo totalmente esaurito e fenomeno temporalesco che viene spazzato via. 

In fine il time lapse dei due temporali.